Joe Petrosino, uno dei più grandi poliziotti di tutti i tempi è nato a Padula nel 1860. Giuseppe a tredici anni lasciò Padula, insieme ai suoi genitori per raggiungere gli Stati Uniti alla ricerca di una vita migliore. Nel 1883 indossò la divisa da poliziotto della città di New York. Negli anni successivi fece una rapida carriera. Nel 1895 il presidente Roosevelt entrò a far parte del Bureau, il nucleo dei cinque migliori investigatori di New York. Petrosino fu tra i primi a comprendere la necessità di coordinamento tra le polizie dei diversi stati, in questo caso gli Stai Uniti e l’Italia.
Ma la decisione di tornare per qualche settimana in patria gli costò la vita. Nel febbraio 1909 il detective attraversò l’oceano in incognito, venne ricevuto a Roma da Giolitti. Poi si fermò per qualche giorno a Padula e prosegui per la Sicilia. Venne assassinato la sera del 12 marzo con quattro colpi di pistola sparati alle spalle a piazza Marina, nel cuore di Palermo. Il funerale di Petrosino a Palermo fu seguito dall’imbalsamazione del corpo e da un nuovo funerale a New York, al quale assistettero ben 260.000 persone. Il 19 ottobre, il giorno in cui Petrosino ottenne la divisa e il distintivo, è celebrato negli Usa come il Petrosino Day. La casa-museo di Petrosino, nei due piani bassi della casa di famiglia, sorge nel centro storico di Padula e dà l’occasione di una passeggiata nella parte meglio conservata della cittadina. La prima sala riproduce la bottega di sarto del padre di Petrosino. La seconda comprende il letto matrimoniale dei genitori, la culla di Giuseppe e dei suoi cinque fratelli. L’ultima parte del museo ricostruisce la sua carriera professionale e gli onori alla sua morte. Due cose colpiscono molto: l’orologio in casa fermo alle 14.20 quando il 26 febbraio 1909 vi entrò Petrosino e il letto dove passò quella notte a Padula.
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