Il Monte Sacro del Gelbison

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Uno dei santuari più venerati della Campania sorge a 1705 metri di quota. Una strada asfaltata ha sostituito il vecchio sentiero dei pellegrini, ma gli edifici e l’immagine della Madonna Nera conservano il loro fascino antico. Il Monte Sacro o Gelbison, in arabo significa “Montagna dell’idolo” (Gebel-el-Son). Sulla sua vetta, si trova il più alto santuario mariano d’Italia, da secoli meta di pellegrini provenienti da tutti i paesi del Cilento, dalla Basilicata e dalla Calabria. Fondato intorno all’anno Mille da monaci basiliani, dal Trecento è dedicato a Maria Santissima del Sacro Monte.

La Madonna è una delle ” sette Madonne”, le altre sorelle dislocate sul territorio cilentano sono la Madonna del Granato a Capaccio sul Monte Vesole, la Madonna della Stella a Sessa Cilento sul Monte Stella, la Madonna della Civitella a Moio della Civitella sul Monte Civitella, la Madonna del Carmine a Catona sul Monte del Carmine, la Madonna della Neve a Piaggine sul Monte Cervati, la Madonna di Pietrasanta a San Giovanni a Piro sul Monte Picotta. La statua della Madonna del sacro Monte è lignea, tra le sette sorelle è quella raffigurata con la pelle scura, col viso allungato, gli occhi alla greca e l’intera figura slanciata. Le pietre scolpiscono la sacralità del Monte Sacro.

A loro, è collegata la ritualità religiosa popolare che si scorge in ogni angolo del sentiero: dalle pietre appoggiate sulle edicole votive alle cataste di pietre trasportate per voto lungo il percorso (i cosiddetti Monti di Pietà), a quelle lanciate sul monolito “ciamba re cavaddo” (impronta di cavallo) dalle donne sterili per propiziare una gravidanza, a due monoliti a forma di menhir vicinissimi tra loro in loc. “Manto ra Madonna”, attraverso i quali un tempo le donne sterili si sforzavano di passare, strofinando il ventre sulle pareti, nell’auspicio di una futura maternità.

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