Il Battistero di San Giovanni in Fonte

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Fondato da papa Marcello I, il battistero paleocristiano di san Giovanni in Fonte è l’unico esempio in Italia di battistero a immersione. La fonte battesimale riceveva naturalmente l’acqua dalla sorgente sulla quale era edificato. Uno dei pochi battisteri analoghi è in Palestina, a Kirmet, e ha il nome arabo di Ai nel Mudijeh, “fonte del battesimo”. Il battistero è situato tra Sala Consilina e Padula. Fu sede vescovile e fu distrutto da scorrerie saracene. Sulle macerie sorse una chiesa dedicata a San Giovanni. Ruggero il Normanno, re di Sicilia, donò la chiesa ai Templari, i quali la trasformarono in cenobio, prendendo il nome di “Commenda di San Giovanni in Fonte”.
Aurelio Flavio Cassiodoro, uomo politico e scrittore romano, in una lettera inviata a Teodorico, lodava la bellezza del luogo e la salubrità delle acque. Ma quello che più colpì il consigliere del re fu la vasca battesimale in cui venivano immersi i catecumeni, ricca di acqua sorgiva cosi trasparente che potresti ritenerla vuota e dove i pesci guizzavano sicuri di non poter essere catturati perhè sotto la protezione divina, e dove avveniva il miracolo della levitazione delle acque durante il battesimo.
Il Battistero si raggiunge percorrendo in direzione Nord la strada Nazionale che da Padula raggiunge Sala Consilina.

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